NELLA STORIA DELLA

LOCANDA

NEL CUORE DEL

CANTINA

“La Locanda Mariella nasce, nell’attuale sede, a metà degli anni 60”.(come racconta Mariella in prima persona). Era un’epoca in cui si cominciava a percepire il boom economico, la villeggiatura popolare e le prime “ferie”, termine e pratica sconosciuta ai miei genitori, e che io, studentessa a Parma e poi all’Università di Bologna, avrei rivendicato incompresa.

La Locanda creata dai miei genitori Adriana e Virginio, “la Drio” e “il Vergio”, era prima di tutto la nostra casa, con bottega annessa aperta a tutte le ore e l’osteria ove si poteva bere, mangiare qualcosa e, soprattutto, giocare a carte e cantare.

Assieme esisteva, come oggi, la trattoria la cui proposta si basava su pochi piatti di cucina tradizionale e approvvigionamenti che oggi definiremmo a km zero, non certo per scelta di “marketing”, ma per necessità, con nostri animali da cortile, i frutti dell’orto (soli pochi mesi all’anno) ed il maiale con tutte le sue lavorazioni e declinazioni, da cui ricavavamo dalla costina al salame. Ricordo ancora il Parmigiano di una microlatteria di Fragno e il pane fatto in casa in un forno collettivo.

I clienti erano gli stessi abitanti del paese che allora contava 250 anime, (oggi 30)…la maggior parte cacciatori, qualche commerciante di bestiame e fieno, lo stagnino, e pochi abitanti dei paesi limitrofi che scollinavano per venire a sorseggiare una o più bottiglie di vino, per giocare a carte e soprattutto per parlare: di tutto: del tempo, della stalla, del cibo, degli affetti, di sport e di politica.

All’epoca, nella vecchia osteria, avevamo l’unico televisore del paese ed era consuetudine radunarsi per ascoltare le notizie.

In questo spaccato di vite semplici in una piccola comunità, l’osteria diventava la sede della socialità e del convivio…”

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